Convegno scientifico “Fortificazioni, memoria, paesaggio”
Bologna, 27-28-29 novembre 2014
Il convegno si è tenuto in occasione dei cinquant’anni di attività dell’Istituto Italiano dei Castelli (1964-2014) presso la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, sala dello Stabat Mater
Modulistisca:
Presentazione Convegno
Iscrizione Convegno
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Abstract
Lettera del Presidente Fabio Pignatelli
Napoli, 19 maggio 2014
L’Istituto Italiano dei Castelli compie cinquant’anni: un traguardo importante per un’Associazione fondata quando Piero Gazzola, allora Soprintendente del Veneto occidentale, sostenuto da Elisabetta Seissinger Savelli si convinse della necessità di mettere in luce il patrimonio castellano italiano poco conosciuto e la cui importanza, nell’ambito delle problematiche relative alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei beni culturali, era del tutto sottovalutata. La costituzione, dopo la fondazione, della doppia struttura – consiglio direttivo e consiglio scientifico è la peculiarità che ha con raddistinto l’Istituto dalle altre associazioni, profilando cioè quella doppia anima – culturale e scientifica-, che lo caratterizza. Negli anni successivi fondamentale fu l’apporto, oltre che del suo fondatore, che presiedette l’Istituto per nove anni, di figure come quelle di Antonio Cassi Ramelli, Vittorio Faglia, Carlo Perogalli, Pietro Marchesi, Mario Federico Roggero, Angelo Calvani. Sotto il profilo culturale di notevole importanza è stata l’organizzazione di una serie notevole di viaggi di studio promossi sia a livello nazionale che delle singole sezioni, che hanno contribuito in modo determinante a stimolare un crescente interesse verso la conoscenza del nostro patrimonio fortificato, in osservanza ad uno dei campi d’azione dell’Istituto, ovvero quello relativo alla sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche oltre che di fasce sociali sempre più estese verso le tematiche castellane. Parallelamente il patrimonio scientifico dell’Istituto è cresciuto considerevolmente, con la collana di monografie Castella che si è arricchita progressivamente di nuove pubblicazioni, la rivista Castellum – diretta per lunghissimo tempo da Mario Roggero, che ha conferito incommensurabile prestigio all’Istituto. Il trascorrere ulteriore degli anni veniva segnato da alcune importanti passaggi: l’acquisizione della personalità giuridica nel 1991 e nel 2001 il passaggio ad ONLUS che ha aperto maggiori possibilità operative da un punto di vista soprattutto amministrativo e fiscale. Si avviava anche il grande progetto del censimento delle architetture fortificate che successivamente si sarebbe evoluto in atlante castellano d’Italia aprendo nuovi e straordinari indirizzi operativi sui quali tutt ’oggi l’Istituto si sta muovendo. Tra le numerose iniziative intraprese in tempi più recenti ne vanno annoverate particolarmente due: le Giornate Nazionali dei Castelli, giunte quest’anno alla sedicesima edizione e il premio di laurea sull’architetture fortificata che ne conta altrettante. Le Giornate Nazionali sono state una importante opportunità per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi a noi cari. Esse rappresentano uno strumento con grandissime potenzialità, per la crescita dell’Associazione. Lo stesso dicasi per il Premio di Laurea sull’architettura fortificata, per il quale può tracciarsi un bilancio ampiamente positivo e che è auspicabile possa raggiungere sempre maggiore visibilità. L’attenzione delle amministrazioni, dei media e del turismo culturale verso il patrimonio di architettura fortificata nazionale era già considerevole nel 2004, come allora sottolineato da Flavio Conti in occasione del nostro quarantennale, ed è ulteriormente accresciuta in questo ultimo decennio, forse per certi versi anche con degli eccessi – vedi la spregiudicatezza di alcuni interventi di restauro – oppure nell’utilizzo non sempre consono delle strutture difensive recuperate per nuove destinazioni d’uso. Pur tuttavia non è ancora stata definitivamente riconosciuta l’assoluta centralità e specificità dell’architettura castellana nell’ambito delle nuove politiche di gestione e valorizzazione dei beni culturali che si sono andate affermando in questi ultimi anni, compreso il cambiamento di rapporto tra pubblico e privato – con i nuovi ruoli e funzioni che ciascuno di essi è andato assumendo. Lo stesso proliferare delle iniziative di promozione culturale e turistica dei castelli – a volta poco rispettose della loro dignità storica ed architettonica, evidenzia come l’esigenza di una corretta conoscenza di questa particolare componente del patrimonio culturale nazionale non possa a tutt’oggi essere sottovalutata, e quindi il ruolo determinante che l’Istituto può e deve ricoprire.
I nuovi strumenti di comunicazione che si sono andati affermando negli ultimi anni, aprono immense possibilità, grazie al profondo rinnovamento che l’Istituto dovrà darsi. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante. La capacità della nostra Associazione di sapersi rinnovare con l’ingresso di nuove e giovani forze portatrici di idee innovative con un miglioramento delle proprie capacità operative – accompagnato da un progressivo ma sostenuto aumento della base sociale, sarà essenziale per il nostro futuro.